Stati Uniti - Las Vegas
Partiti da Los Angeles, arriviamo all’aeroporto McCarran International Airport (MIA) di Las Vegas che si trova all'estremità meridionale dello Strip, circa 8 km a sud del centro città, già in aeroporto si nota quale è la vita di Las Vegas, le luci multicolori ed il rumore delle Slot Machine t’immergono immediatamente in questa fiabesca atmosfera.
A Las Vegas non si dorme seppure un pochino di giorno, appena arrivati al nostro hotel il The Treasure Island (L’Isola del Tesoro), solo il nome lascia pensare cosa possa essere, troviamo difficoltà a scoprire l’ingresso. Il complesso è costituito da due maestosi hotel, dove anche il portiere è vestito da pirata, saloni immensi ed una sala giochi da non vedere la fine, la distanza che intercorre tra i due hotel si supera con un vero trenino interno. La camera affidataci è faraonica ma presi dall’entusiasmo appena cambiati subito siamo scesi a cenare nel grandissimo ristorante colmo di pietanze internazionali e mentre mia moglie ad una certa ora della notte è salita a dormire io ho giocato fino alla luce del giorno in un atmosfera che a tuttoggi non so se ho vinto o perso, ricordo solo che al momento di cambiare valuta le signorine in vestiti succinti senza chiamare o girarsi te le trovavi pronte e vicine con il suo carrellino pieno di moneta di vari tagli e vasi di plastica per mettere gli spiccioli. Dopo aver dormito per qualche ora, in giro per la città che di giorno appare come se fosse semideserta, perché tanta è la differenza della sera e tutta la notte.
Las Vegas Blvd
(Boulevard)
attraversa il centro città e prosegue verso sud per circa 10 miglia. Il
tratto di circa 3 miglia (5 km) noto come The Strip, ospita la maggior parte
dei faraonici alberghi-casinò. Il primo albergo che incontriamo, partendo
dal nostro è il casinò Mirage è interessante soprattutto per ciò che si
svolge al suo esterno: un finto vulcano, circondato da una laguna
artificiale, erutta fumo e fuoco regolarmente ogni mezz'ora, mentre l'acqua
di 54 cascate artificiali rimbalza spumeggiante all'esterno. Non che
l'interno sia l'immagine dell'austerità e della sobrietà: l'ingresso è
attraverso una foresta tropicale in miniatura completa di figure mitiche
umane e animali; inoltre, dietro corresponsione di una piccola somma si può
assistere alle prodezze di alcuni delfini che giocano in una piscina
gigantesca. All’esterno del nostro hotel c’è un vascello di pirati con un
cannone che a tempi alterni spara un pirata vero verso una rete posta su di
un fiume che contorna gli hotel del gruppo
The Treasure Island.
Il Circus Circus, uno dei primi casinò con parco a tema di Las Vegas, è la
quintessenza della pacchianeria. Nell'interno allestito come una tenda si
può entrare gratuitamente per vedere esibizioni circensi, un corridoio
centrale con attrazioni carnevalesche e una grande sala piena di videogame.
Il Circus Circus si trova nella metà nord dello Strip. Poi tantissime
stranezze di imponenti hotel con le scenografie della Roma antica o di
Parigi oppure a forma di piramidi egizie, poi le famose piccole Cappelle
Bianche dove ci si sposa con tanto di sacerdote, musica, foto e dopo neanche
un paio di ore si può ottenere il divorzio. Il senso d'incredulità che si
prova davanti ad una città come Las Vegas è tale da imporre la sospensione
del giudizio e il beneficio del dubbio - nel momento in cui si decide di
prenderla sul serio e ci si sforza di darle un significato, la mente si
confonde e il rapporto tra realtà e finzione svanisce nel nulla. Tutto è
sfarzo e ostentazione fine a se stessa, eccessiva confusione e luci
rutilanti. Folle di gente sostano a bocca aperta come poveri cerbiatti
ipnotizzati dai fari di un'auto davanti allo sfavillio di centinaia di
mulinanti insegne al neon. Non che a Las Vegas manchi un suo lato serio: sui
tavoli da gioco e intorno alla guerra dei parchi a tema sono in ballo fior
di miliardi, ma il visitatore è così distratto dal gran bailamme che lo
circonda da non rendersene conto - finché non si accorge di stare perdendo
un bel po' di denaro. Quando se ne ha abbastanza di tirare la leva di quel
malvivente ad un braccio solo che è la slot machine e di ingurgitare bevande
alcoliche annacquate e tanta Pepsi (peraltro gratuite), i dintorni di Las
Vegas offrono la possibilità di ammirare alcuni tra i più bei paesaggi della
regione.
Se si vuole visitare i venti hotel più grandi del mondo, si scopre che ben diciannove di loro sono a Las Vegas, città che ogni anno attrae 33 milioni di visitatori, guadagna più di 5,25 miliardi di dollari dai proventi del gioco d'azzardo e viene scelta come luogo di nozze da 100.000 coppie. Al mondo non esiste un altro luogo come Las Vegas e nessun'altra città potrebbe tentare di imitarla.
Appena ci siamo ripresi da questo stordimento, organizziamo una gita con un piccolissimo aereo, per sorvolare il parco nazionale più conosciuto degli Stati Uniti cioè il Grand Canyon.
L’equipaggio di questo piccolo aereo che può portare non più di sedici persone, appena raggiunto il bordo del Grand Canyon comincia a farlo volteggiare con picchiate impressionanti. Il canyon misura 365 km di lunghezza e quasi 16 km di larghezza; i suoi strati di roccia multicolore sprofondano di un miglio fino a raggiungere il Fiume Colorado che scorre al fondo del baratro. All’arrivo quasi tutti avevano il mal d’aereo con le conseguenze che provoca, dopo un po’ di relax sostando sul bordo del canyon e guardando verso il basso in silenziosa contemplazione di un terzo della storia geologica della terra (ma dall'alto è impossibile vedere le rocce antiche 1,7 miliardi di anni al fondo del canyon) sembra di non dover desiderare altro dalla vita. Abbiamo anche assistito ad una proiezione tridimensionale per informarci delle magnifiche possibilità che il luogo offre. Si possono effettuare avventurose escursioni a piedi, a cavallo e sull'acqua (rafting).
Ritornando verso la sera, con il piccolo aereo che, volando ad un’altezza superiore e la rotta bloccata, ci sembrava di volare con un grande Jumbo, stanchi sfiniti ma soddisfatti.